domenica 2 marzo 2008

I consiglieri regionali della Sinistra Arcobaleno contro Veneto City

Una mozione per chiedere al presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, di non dare alcuna autorizzazione alla realizzazione di Veneto City, se non si è prima discusso in consiglio regionale del tema.E' questa l'iniziativa assunta da Nicola Atalmi (Pdci),Gianfranco Bettin (Verdi) e Pietrangelo Pettenò (Rifondazione), da sempre molto critici verso il mega insediamento per il terziario avanzato.Nel loro documento i tre consiglieri richiamano all'attenzione del presidente del Veneto i numeri relativi a Veneto City. "Quest'area, così individuata - sostengono - è destinata ad essere la più vasta d'Europa. Dovrebbe accogliere strutture a servizio delle attività più disparate sia private che pubbliche, con una edificazione a propensione verticale con torri anche di 44 piani, per un totale di circa 6 milioni di metri cubi"."Il depliant illustrativo - proseguono - ha la chiara intenzione di giustificare tale mastodontica opera, riportando dati e diagrammi di non chiara provenienza, con l'intento di legittimare l'inevitabile espansione degli insediamenti produttivi e annessa realtà commerciale, in un contesto, dicono, "urbanistico per rispondere alla domanda di innovazione sostenibile", che in realtà è completamente avulso alle dinamiche dei piccoli commercianti ed artigiani locali, così massicciamente presenti nel territorio rivierasco".Non solo, i tre consiglieri regionali fanno notare a Galan come l'intero settore viario sarebbe messo in discussione: "Poiché - scrivono - le analisi dei proponenti prevedono uno spostamento verso Veneto City fino a 160 mila utenti al giorno. Ciò vuol dire il totale raddoppiamento di tutte le strade esistenti e di una nuova stazione ferroviaria all'interno degli spazi edificatori, in sostituzione dell'attuale stazione Dolo-Mirano".Atalmi, Bettin e Pettenò rilevano come nessun progetto preliminare sia stato presentato alle amministrazioni e neppure una nota esplicativa di chi o di cosa dovrebbe occupare gli spazi edificabili."Inoltre - precisano - la Regione Veneto non ha mai espresso con proprio documento la necessità economica, sociale, pubblica di un agglomerato così vasto da interessare un bacino d'utenza proveniente da tutto il nord Italia".Infatti, constatano che Veneto City diverrebbe una vera e propria città commerciale, che andrebbe a danneggiare il tessuto socio-economico della zona, il graticolato romano e la qualità della vita degli stessi rivieraschi. Sottolineando come di centri di tale specie la Regione non ne abbisogni, avendone già a Marcon, Mestre e Marghera. Per questo chiedono a Galan: "Di non dare alcuna autorizzazione alla realizzazione di Veneto City, previa discussione in consiglio regionale".

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