COS’E’ VENETO CITY? UNA GRANDE E ANNUNCIATA SPECULAZIONE IMMOBILIARE.
A CHI SERVE VENETO CITY? AI PROPRIETARI DEI TERRENI SU CUI SI REALIZZA SOPRATTUTTO
PERCHE’ DIRE NO A VENETO CITY?
NEI FATTI VENETO CITY E’ una grossa operazione immobiliare e speculativa su un’area di oltre 2.600.000 mq (più grande addirittura della nuova fiera campionaria progettata per Milano) che utilizza le infrastrutture stradali e ferroviarie previste nei territori di tre comuni dove i PRG prevedono piccoli insediamenti artigianali e servizi collegati per le produzioni ed attività connesse.
I numeri sono:
- 2.617.000 mq di territorio coinvolto;
- 489.000 mq di aree agricole da trasformare e quindi allargando la disponibilità di speculazione;
- 1.700.000 mq di capacità edificabile cambiando alcuni capannoni artigianali in torri alte decine di metri;
- Traffico veicolare per 65.000/70.000 veicoli al giorno con intensità variabile da 3.500/650.000 veicoli ora a seconda della fascia giornaliera.
GLI ELEMENTI PER DIRE NO SONO:
► Stravolgimento del territorio prospetto dal piano di Veneto City e nessuna continuità col piano provinciale (PTCP) coordinato dall’Amministrazione Provinciale con i territori degli altri comuni.
► L’accesso all’area di Veneto City diventa complicato sia per il gran numero di presenze che per l’accentramento di mezzi di trasporto privato previsti.
► L’area di Veneto City è la parte inferiore di un bacino idrico. Ciò la sottopone a rischio idraulico con possibili allagamenti.
► I transiti previsti di mezzi privati fanno aumentare in misura incontrollabile ed incontenibile l’inquinamento.
► I centri urbani (Riviera del Brenta – Miranese) vengono alterati nelle loro caratteristiche paesaggistiche dai profili cementificati dei nuovi contenitori che si sviluppano in altezza.
► Le ricchezze naturali ed architettoniche derivanti dalle preziosità monumentali delle ville e dei parchi, che sono risorse turistiche e culturali, vengono penalizzate dallo snaturamento dell’uso del territorio e dall’inserimento di infrastrutture di passaggio da e per Veneto City.
► E’ conseguente il tracollo dell’economia locale già consolidata per il concentramento in Veneto City di attività economiche e di servizio alla persone (negozi, bar, asili nido, sale cinematografiche e convegnisti che, ecc…)
► La chiusura di due stazioni ferroviarie (Dolo-Ballò, Vigonza-Pianiga) e costruzione di una nuova sostitutiva più vicina all’area di Veneto City con conseguente impossibilità di utilizzo del treno come mezzo di trasferimento alternativo a quello privato e relativi sprechi di denaro pubblico, giacchè le due stazioni sono state da poco rinnovate anche per il passaggio della linea ad alta velocità.
► Nessuna istituzione di eccellenza (Università, Centro Nazionale di Ricerche) e nessun imprenditore privato sinora hanno mostrato interessi a questo insediamento, così come le associazioni di operatori economici (Ascom, Confesercenti) hanno dichiarato la loro contrarietà a questa operazione.
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